Monday, September 3, 2007

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I premi: polemiche bilanci. Le scarpe gialle Fruttero of Claudel and

time poisons and prizes, and chronicles of indignation, to disturbance. Viareggio and Campiello. In the first case, the poet and journalist Mario Baudino quintet proposes to reverse the choice by the jury suggesting Fruttero, Zaccuri, Bugnara (agree, but I suggest a disproportion between the former two seconds). In the second case one has only to read the correspondence online Viareggio prize for understanding the climate in which to play everything. Berardinelli resigns Ficara e Rasy sono tra i dieci firmatari della lettera di protesta indirizzata al sindaco. Franco Loi con le sue Voci di osteria (Mondadori) se l'era gia battuta dichiarando di non voler parteciare alla gara, i tre aspiranti vincitori per l'opera prima Simona Baldanzi (1977) Paolo Colagrande (1960) (già vincitore del "Campiello opera prima") e Paolo Fallai (1959) sono in inbarazzo per essere venuti fino alla serata per niente. Finita la stagione, un bilancio, pensando anche allo Strega . La vittoria di Amanniti mi pare abbia rivelato e consacrato un salto nel campo dei valori economici ed estetici (la breccia, però era di Veronesi), poi salta agli occhi il successo di una scrittrice di forza e maniera, Milena Agus (seconda anche al Campiello) una macina-tam-tam-"libro da niente"- che fa la gioia di Nottetempo e assicura qualche futuro. I giorni innocenti della guerra di Mario Fortunato è interessante per ragioni che ora non dico ma che hanno a che fare con la "postcolonialità" di Saviano, incautamente introdotta e che attiene anche la Vestaglia Blu di Simona Baldanzi. Ma di ciò diremo. Preferisco tacere invece di Le stagioni dell'acqua di Laura Bosio e de Il profumo Snow Franco Matteucci in competition and the winner of the Strega Mariolina Campiello Venice ( thousand years I'm here "Einaudi) which should have been torn by Romuald Bugaro of the labyrinth of passions lost (Rizzoli) and by Alessandro Zaccuri with Mr. son (Mondadori). Coming to poetry, I think I prefer Michele Mari and his "Ladyhawk" to "marble" of Silvia Bre and also in the essays I dissociate myself from votes and inclined strongly in favor of the visual text of Agamben small publishing Marinotti rather than the usual catch-all-Einaudi. Turning finally to
suffered so much Viareggio, Philip Tuena won the day on perhaps more famous (and I always sympathetic) Ermanno Cavazzoni. The novel Tuena but I know I have not read his poems. Sull'intelligentissimo site and meritorious " Nonleggere " you can listen while you read. I invite you to note the name of the publisher that publishes Four Nocturnes (The series "The hesitation" by Joseph Aletti ) and note the usual disproportion between two languages, one that is on the market, and one not. Then I am surprised to see that so much of the writing that sells so much is done by people who, immediately, at first sight, have practiced for isitnto that writing that sell well at all. Examples abound, from the years of Pirandello than of Baudino, and Paola Fois Mastrocola, to name the first three names that come to mind. What did it say in the Cross of writing poetry after twenty years? If he was right to say it loud and clear.
I think back then the other night in Vespa intrvisto quibble of yellow shoes with the moral winner of the Campiello. Ironically on the footwear. He's fine, it Sutor ultra crepidam , but I can think of a little-known anecdote about Dino Buzzati. Surprised as he looked at a color photograph of Paul Claudel , the French diplomat and poet and playwright, against which the fat Claudel Celine aveva (a ragione) schiumato la sua bile, si era sciaguratamente fatto ritrarre con un ginocchio a terra, sul viale di un giardino, nell’atto di cogliere un fiore da un cespuglio. Buzzati, uomo di attenta eleganza, commentò: “Però ha le scarpe gialle”. L’occhio dell'interlocutore corre alle sue, di scarpe; anche l'arguto Rinaldo De Benedetti le aveva gialle. Buzzati cercò di dissipare l’imbarazzo, osservando che Claudel, un poeta, avrebbe dovuto stare più attento. L'imbarazzo delle scarpe, ciclicamente ritorna, come a ricordare che in tutti i giochi c'è sempre qualcuno cui "vogliono fare le scarpe"...

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